Teatro

NIEMEYER 100

NIEMEYER 100

Oscar Niemeyer nasce a Rio de Janeiro nel 1907, dove ottiene assieme a Lucio Costa nel 1936 l'incarico per la progettazione del ministero dell'educazione e della sanità; in quella occasione incontra Le Corbusier, chiamato come consulente, elemento decisivo per l'evoluzione del suo stile. Nel 1956 Kubitshek, eletto presidente della repubblica, vara la fondazione della nuova capitale amministrativa e politica: Brasilia. Niemeyer, nominato sovrintendente tecnico, ha subito l'incarico di progettare la residenza del governatore ed altri edifici; negli anni seguenti realizza il Senato, la Camera dei Deputati e la cattedrale, sviluppando, coerentemente al piano urbanistico disegnato da Costa, un linguaggio basato su semplici elementi figurativi ingigantiti in funzione di uno spazio urbano enormemente dilatato, conferendo un'inflessione quasi surrealista alla fissità monumentale dell'insieme. All'estero realizza, tra l'altro, gli edifici della fiera internazionali di Tripoli in Libia, l'università di Haifa e complessi a Tel Aviv in Israele, la sede del partito comunista francese a Parigi e la sede della Mondadori a Segrate (1976). Compiuti i cento anni di età, l'architetto è ancora attivo e la sua opera è moderna e, al tempo stesso, profondamente brasiliana, con una grande tensione verso il nuovo. L'intuizione formale libera, la fantastica visione spaziale, il rigore composto degli spazi vuoti e delle masse costruite, il riflesso delle superfici bianche e la leggerezza delle vetrate: Oscar Niemeyer ha disegnato e costruito la sintesi estrema di un'architettura libera da schemi ideologici, dove il dettaglio costruttivo risolve la visione spaziale, la concezione formale intuisce la soluzione tecnica e la tecnologia suggerisce la concezione formale in un rapporto simultaneo. Nell'ammirare le sue creazioni non si possono dimenticare l'impegno sociale di una vita e la tristezza per la coscienza dell'impossibilità di modificare l'ingiustizia del mondo: Niemeyer vive con coerenza e amaro rigore l'utopia di un architetto comunista. Il catalogo Electa, pubblicato in occasione della mostra per il XXIII congresso mondiale dell'unione mondiale degli architetti tenutosi a Torino, ripercorre cronologicamente tutta la carriera di Niemeyer: vi si trovano, accanto alle opere più conosciute, altre particolarmente interessanti, come la moschea di Algeri (1968), una bianca cupola puntuta costruita sopra il mare e collegata alla costa da un pontile che la circonda e la ripara dalle onde: “Con quella soluzione mi proposi di iniziare in Algeria un'architettura diversa, più audace, un'architettura che fosse in grado, come a Brasilia, di richiamare il turismo e di caratterizzare l'importanza del momento algerino”.